Durante l’arco dell’anno ci sono varie possibilità per partecipare ad una cerimonia della capanna sudatoria.
Per gruppi inoltre c’è la possibilità di prenotare una cerimonia per se.
Inipi – capanna sudatoria
La cerimonia della capanna sudatoria di molti popoli indigeni ha più di 2.500 anni. É un rituale che cura e purifica il corpo, l’anima e lo spirito. Un’ antica definizione indiana, wakan tunkan tipi significa: “capanna delle pietre sacre” o “ove le pietre parlano a te”.
Questa occasione ci aiuta a riscoprire noi stessi, la natura e a ricordare il nostro essere spirituale. La capanna viene costruita incrociando rami di salice piegati ad arco e successivamente ricoperta con delle coperte. La disposizione dell’altare della capanna sudatoria simboleggia l’ incontro tra madre natura (la capanna), padre sole (il fuoco), nonna luna (l’altare). Il fuoco è un fuoco spirituale, che viene acceso e mantenuto seguendo uno specifico rituale.
Nel fuoco vengono portate all’incandescenza delle pietre. Queste pietre vengono poi trasportate al centro della capanna sudatoria. Il calore, le preghiere e le canzoni ci aiutano a liberarci da tutto ciò che ci opprime, e per rafforzarci e a stabilire un collegamento con il creato.
Il custode del fuoco espleta una funzione molto importante, senza la quale la capanna sudatoria non può essere chiamata in vita. A lui vanno riservati gratitudine e rispetto.
Ci si veste in modo leggero per entrare nella capanna sudatoria (pareo, vestito da spiaggia, t-shirt e bermuda…). Bisogna prestare particolare attenzione a non indossare indumenti che riportano bottoni, borchie, perle o gioielli.
Da portare con sé:
• due asciugamani da viso o da spiaggia
• abbigliamento leggero per la capanna sudatoria
• scarpe da montagna
• torcia
• sacco a pelo
Coordinazione: Alexander Dangl ---
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